UN PONTE TRA GIOVANI E AZIENDE? CHIAMIAMOLO FUTURO LAVORO

Futuro lavoro è un progetto di Fondazione Edulife, onlus che si dedica all’educazione e al progetto di vita dei giovani, presso 311 Verona. Lo scopo è aiutare i giovani a specializzarsi in ambiti specifici, in modo da diventare competenti e lavorativamente interessanti per le aziende. Allo stesso tempo, formando e facendo emergere i Talenti, grazie al progetto, le imprese acquiscono lavoratori ricchi di skills e di una visione innovativa e aperta.

La straordinaria novità di Futuro Lavoro è l’opportunità, per i giovani, di poter lavorare, collaborare, apprendere, trovare ispirazione in un luogo come quello di 311 Verona, un ambiente che racchiude più di 65 matrici di competenze e che vive della sinergia dei suoi abitanti.

Viviamo in un periodo ricco di preoccupazioni, soprattutto nell’ambito professionale

I fattori sono vari. Prima di tutto l’Italia e il Veneto si stanno confrontando con un fenomeno giovanile preoccupante, i NEET (not (engaged) in education, employment or training)​. Nel 2008, con l’arrivo della crisi, nella regione erano 109 mila, oggi sono diventati 201 mila, registrando una crescita dell’84%.
Secondo, le imprese dichiarano che nel 30% dei casi faticano a reperire personale con le caratteristiche richieste. Molto spesso, i giovani diplomati o laureati possiedono un attestato di studio senza, però, avere competenze specialistiche e pratiche.
Un altro fattore si individua nell’arretratezza digitale, informatica e sul fronte dell’innovazione delle piccole medie imprese (non solo italiane). Tra il 2015-2016 solo il 14% delle Pmi europee ha utilizzato Internet come canale di vendita.
In Italia scontiamo anche un tasso di analfabetismo funzionale tra i più elevati nei Paesi Europei.

Sappiamo, però, che i problemi sono stimolanti perché si possono risolvere

Non possiamo, quindi, fingere che non esistano difficoltà. Tuttavia, la Storia insegna, il progresso e le migliori innovazioni nascono nei momenti più complessi.
Fondazione Edulife ha deciso di non rimanere passiva al corso degli eventi. Ha capito che è essenziale sia per i ragazzi, sia per il tessuto aziendale:

  1. aiutare giovani a maturare competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro,
  2. aiutare le aziende a reperire risorse umane con esperienze specifiche, complementari ai bisogni aziendali,
  3. costruire percorsi di empowerment di giovani per renderli portatori di innovazione nelle PMI e nel mercato.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Gianni Martari, referente anche del progetto Plan Your Future per Fondazione Edulife, scrive: ”Mettere la persona al centro dell’innovazione significa riconoscere appieno la qualità delle sue competenze, scoprire il know how di cui è portatore e saperlo trasformare in consapevolezza e opportunità di scambio e contaminazione”.
Mettere al centro la persona, implica, inoltre, comprendere le necessità dell’azienda, analizzare i bisogni e le carenze, in modo da formare i giovani del progetto con competenze di utilità e valore per l’impresa.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Il primo passo per la creazione dell’esperienza è realizzare una partnership con le aziende interessate, e ricercare giovani con la passione e il Talento.
In seguito, creato il team di lavoro, la formazione dei partecipanti avviene attraverso: apprendimento non formalecollaborazione e workshop. Quest’ultimi sono gestiti e coordinati da esperti internazionali del tema.
Negli eventi di formazione e sperimentazione i responsabili di progetto (e le aziende) hanno la possibilità di vedere all’opera i team e selezionare alcuni ragazzi, per inserirli nel loro team di lavoro.

Futuro Lavoro è iniziato nel 2016 con 4 gruppi, in un totale di 16 ragazzi.

311 VERONA: LA STORIA DI UN LUOGO SUI BINARI DEL FUTURO

Futuro lavoro è un progetto di Fondazione Edulife, onlus che si dedica all’educazione e al progetto di vita dei giovani, presso 311 Verona. Lo scopo è aiutare i giovani a specializzarsi in ambiti specifici, in modo da diventare competenti e lavorativamente interessanti per le aziende. Allo stesso tempo, formando e facendo emergere i Talenti, grazie al progetto, le imprese acquiscono lavoratori ricchi di skills e di una visione innovativa e aperta.

La straordinaria novità di Futuro Lavoro è l’opportunità, per i giovani, di poter lavorare, collaborare, apprendere, trovare ispirazione in un luogo come quello di 311 Verona, un ambiente che racchiude più di 65 matrici di competenze e che vive della sinergia dei suoi abitanti.

Viviamo in un periodo ricco di preoccupazioni, soprattutto nell’ambito professionale

I fattori sono vari. Prima di tutto l’Italia e il Veneto si stanno confrontando con un fenomeno giovanile preoccupante, i NEET (not (engaged) in education, employment or training)​. Nel 2008, con l’arrivo della crisi, nella regione erano 109 mila, oggi sono diventati 201 mila, registrando una crescita dell’84%.
Secondo, le imprese dichiarano che nel 30% dei casi faticano a reperire personale con le caratteristiche richieste. Molto spesso, i giovani diplomati o laureati possiedono un attestato di studio senza, però, avere competenze specialistiche e pratiche.
Un altro fattore si individua nell’arretratezza digitale, informatica e sul fronte dell’innovazione delle piccole medie imprese (non solo italiane). Tra il 2015-2016 solo il 14% delle Pmi europee ha utilizzato Internet come canale di vendita.
In Italia scontiamo anche un tasso di analfabetismo funzionale tra i più elevati nei Paesi Europei.

Sappiamo, però, che i problemi sono stimolanti perché si possono risolvere

Non possiamo, quindi, fingere che non esistano difficoltà. Tuttavia, la Storia insegna, il progresso e le migliori innovazioni nascono nei momenti più complessi.
Fondazione Edulife ha deciso di non rimanere passiva al corso degli eventi. Ha capito che è essenziale sia per i ragazzi, sia per il tessuto aziendale:

  1. aiutare giovani a maturare competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro,
  2. aiutare le aziende a reperire risorse umane con esperienze specifiche, complementari ai bisogni aziendali,
  3. costruire percorsi di empowerment di giovani per renderli portatori di innovazione nelle PMI e nel mercato.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Gianni Martari, referente anche del progetto Plan Your Future per Fondazione Edulife, scrive: ”Mettere la persona al centro dell’innovazione significa riconoscere appieno la qualità delle sue competenze, scoprire il know how di cui è portatore e saperlo trasformare in consapevolezza e opportunità di scambio e contaminazione”.
Mettere al centro la persona, implica, inoltre, comprendere le necessità dell’azienda, analizzare i bisogni e le carenze, in modo da formare i giovani del progetto con competenze di utilità e valore per l’impresa.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Il primo passo per la creazione dell’esperienza è realizzare una partnership con le aziende interessate, e ricercare giovani con la passione e il Talento.
In seguito, creato il team di lavoro, la formazione dei partecipanti avviene attraverso: apprendimento non formalecollaborazione e workshop. Quest’ultimi sono gestiti e coordinati da esperti internazionali del tema.
Negli eventi di formazione e sperimentazione i responsabili di progetto (e le aziende) hanno la possibilità di vedere all’opera i team e selezionare alcuni ragazzi, per inserirli nel loro team di lavoro.

Futuro Lavoro è iniziato nel 2016 con 4 gruppi, in un totale di 16 ragazzi.

LO STUDENTE AL CENTRO. SCELTE, TALENTO E FUTURO

Futuro lavoro è un progetto di Fondazione Edulife, onlus che si dedica all’educazione e al progetto di vita dei giovani, presso 311 Verona. Lo scopo è aiutare i giovani a specializzarsi in ambiti specifici, in modo da diventare competenti e lavorativamente interessanti per le aziende. Allo stesso tempo, formando e facendo emergere i Talenti, grazie al progetto, le imprese acquiscono lavoratori ricchi di skills e di una visione innovativa e aperta.

La straordinaria novità di Futuro Lavoro è l’opportunità, per i giovani, di poter lavorare, collaborare, apprendere, trovare ispirazione in un luogo come quello di 311 Verona, un ambiente che racchiude più di 65 matrici di competenze e che vive della sinergia dei suoi abitanti.

Viviamo in un periodo ricco di preoccupazioni, soprattutto nell’ambito professionale

I fattori sono vari. Prima di tutto l’Italia e il Veneto si stanno confrontando con un fenomeno giovanile preoccupante, i NEET (not (engaged) in education, employment or training)​. Nel 2008, con l’arrivo della crisi, nella regione erano 109 mila, oggi sono diventati 201 mila, registrando una crescita dell’84%.
Secondo, le imprese dichiarano che nel 30% dei casi faticano a reperire personale con le caratteristiche richieste. Molto spesso, i giovani diplomati o laureati possiedono un attestato di studio senza, però, avere competenze specialistiche e pratiche.
Un altro fattore si individua nell’arretratezza digitale, informatica e sul fronte dell’innovazione delle piccole medie imprese (non solo italiane). Tra il 2015-2016 solo il 14% delle Pmi europee ha utilizzato Internet come canale di vendita.
In Italia scontiamo anche un tasso di analfabetismo funzionale tra i più elevati nei Paesi Europei.

Sappiamo, però, che i problemi sono stimolanti perché si possono risolvere

Non possiamo, quindi, fingere che non esistano difficoltà. Tuttavia, la Storia insegna, il progresso e le migliori innovazioni nascono nei momenti più complessi.
Fondazione Edulife ha deciso di non rimanere passiva al corso degli eventi. Ha capito che è essenziale sia per i ragazzi, sia per il tessuto aziendale:

  1. aiutare giovani a maturare competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro,
  2. aiutare le aziende a reperire risorse umane con esperienze specifiche, complementari ai bisogni aziendali,
  3. costruire percorsi di empowerment di giovani per renderli portatori di innovazione nelle PMI e nel mercato.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Gianni Martari, referente anche del progetto Plan Your Future per Fondazione Edulife, scrive: ”Mettere la persona al centro dell’innovazione significa riconoscere appieno la qualità delle sue competenze, scoprire il know how di cui è portatore e saperlo trasformare in consapevolezza e opportunità di scambio e contaminazione”.
Mettere al centro la persona, implica, inoltre, comprendere le necessità dell’azienda, analizzare i bisogni e le carenze, in modo da formare i giovani del progetto con competenze di utilità e valore per l’impresa.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Il primo passo per la creazione dell’esperienza è realizzare una partnership con le aziende interessate, e ricercare giovani con la passione e il Talento.
In seguito, creato il team di lavoro, la formazione dei partecipanti avviene attraverso: apprendimento non formalecollaborazione e workshop. Quest’ultimi sono gestiti e coordinati da esperti internazionali del tema.
Negli eventi di formazione e sperimentazione i responsabili di progetto (e le aziende) hanno la possibilità di vedere all’opera i team e selezionare alcuni ragazzi, per inserirli nel loro team di lavoro.

Futuro Lavoro è iniziato nel 2016 con 4 gruppi, in un totale di 16 ragazzi.

BIG DATA. COSA SONO PER AZIENDE E CONSUMATORI?

Futuro lavoro è un progetto di Fondazione Edulife, onlus che si dedica all’educazione e al progetto di vita dei giovani, presso 311 Verona. Lo scopo è aiutare i giovani a specializzarsi in ambiti specifici, in modo da diventare competenti e lavorativamente interessanti per le aziende. Allo stesso tempo, formando e facendo emergere i Talenti, grazie al progetto, le imprese acquiscono lavoratori ricchi di skills e di una visione innovativa e aperta.

La straordinaria novità di Futuro Lavoro è l’opportunità, per i giovani, di poter lavorare, collaborare, apprendere, trovare ispirazione in un luogo come quello di 311 Verona, un ambiente che racchiude più di 65 matrici di competenze e che vive della sinergia dei suoi abitanti.

Viviamo in un periodo ricco di preoccupazioni, soprattutto nell’ambito professionale

I fattori sono vari. Prima di tutto l’Italia e il Veneto si stanno confrontando con un fenomeno giovanile preoccupante, i NEET (not (engaged) in education, employment or training)​. Nel 2008, con l’arrivo della crisi, nella regione erano 109 mila, oggi sono diventati 201 mila, registrando una crescita dell’84%.
Secondo, le imprese dichiarano che nel 30% dei casi faticano a reperire personale con le caratteristiche richieste. Molto spesso, i giovani diplomati o laureati possiedono un attestato di studio senza, però, avere competenze specialistiche e pratiche.
Un altro fattore si individua nell’arretratezza digitale, informatica e sul fronte dell’innovazione delle piccole medie imprese (non solo italiane). Tra il 2015-2016 solo il 14% delle Pmi europee ha utilizzato Internet come canale di vendita.
In Italia scontiamo anche un tasso di analfabetismo funzionale tra i più elevati nei Paesi Europei.

Sappiamo, però, che i problemi sono stimolanti perché si possono risolvere

Non possiamo, quindi, fingere che non esistano difficoltà. Tuttavia, la Storia insegna, il progresso e le migliori innovazioni nascono nei momenti più complessi.
Fondazione Edulife ha deciso di non rimanere passiva al corso degli eventi. Ha capito che è essenziale sia per i ragazzi, sia per il tessuto aziendale:

  1. aiutare giovani a maturare competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro,
  2. aiutare le aziende a reperire risorse umane con esperienze specifiche, complementari ai bisogni aziendali,
  3. costruire percorsi di empowerment di giovani per renderli portatori di innovazione nelle PMI e nel mercato.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Gianni Martari, referente anche del progetto Plan Your Future per Fondazione Edulife, scrive: ”Mettere la persona al centro dell’innovazione significa riconoscere appieno la qualità delle sue competenze, scoprire il know how di cui è portatore e saperlo trasformare in consapevolezza e opportunità di scambio e contaminazione”.
Mettere al centro la persona, implica, inoltre, comprendere le necessità dell’azienda, analizzare i bisogni e le carenze, in modo da formare i giovani del progetto con competenze di utilità e valore per l’impresa.

Riteniamo che il giusto binario sia un “nuovo umanesimo”

Il primo passo per la creazione dell’esperienza è realizzare una partnership con le aziende interessate, e ricercare giovani con la passione e il Talento.
In seguito, creato il team di lavoro, la formazione dei partecipanti avviene attraverso: apprendimento non formalecollaborazione e workshop. Quest’ultimi sono gestiti e coordinati da esperti internazionali del tema.
Negli eventi di formazione e sperimentazione i responsabili di progetto (e le aziende) hanno la possibilità di vedere all’opera i team e selezionare alcuni ragazzi, per inserirli nel loro team di lavoro.

Futuro Lavoro è iniziato nel 2016 con 4 gruppi, in un totale di 16 ragazzi.